Chung Kuo - La ruota spezzata - Libro secondo by David Wingrove

Chung Kuo - La ruota spezzata - Libro secondo by David Wingrove

autore:David Wingrove [Wingrove, David]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 88-356-0066-9
editore: Interno Giallo
pubblicato: 1990-12-31T16:00:00+00:00


CAPITOLO 8

Ombre

Tolonen sedeva vicino al letto della figlia, in lacrime.

— È stato un terribile errore, amor mio. Volevano me.

Jelka scosse la testa ma sentiva un nodo in gola al pensiero di quello che era successo.

Aveva trascorso gli ultimi dieci giorni a letto con i postumi dello choc, soffrendo di una reazione nervosa violenta. Era quasi impazzita. Suo padre era rimasto seduto accanto a lei notte dopo notte, tenendole le mani, confortandola e rinunciando a dormire per stare con lei e aiutarla a superare la crisi.

Adesso Jelka si sentiva meglio, ma sembrava che ogni cosa fosse cambiata. Improvvisamente, e in maniera traumatica, il mondo era diventato una maschera… un velo sottilissimo dietro al quale si celava un altro mondo da incubo. Le mura non erano più solide come sembravano e ogni attendente vestito di bianco pareva nascondere un assassino vestito di nero.

Il mondo si era capovolto. Era diventato una realtà minacciosa, un ambiente pieno di pericoli.

E non era una consolazione sapere che l'obiettivo era suo padre. Anzi, peggiorava la situazione. Jelka aveva fatto dei sogni molto vividi, sogni nei quali lui era morto e lei andava a visitarlo nella Sala Grande del Tang per l'ultimo omaggio, rivestito da capo a piedi nei bianchi panni della morte.

Jelka lo fissò un momento, gli occhi contratti come se vedesse le sue ossa in trasparenza e quando suo padre vide quella fissità, qualcosa dentro di lui minacciò di spezzarsi.

Erano stati i Ping Tiao. Una cellula particolarmente addestrata. Ma non dalla Sicurezza, grazie agli dèi.

Guardò le sue mani che stringevano quelle della figlia. L'audacia dei Ping Tiao nell'attentato aveva turbato tutti. Ora sapevano che il pericolo era molto più grave di quanto avessero sospettato. La guerra aveva scatenato nuove correnti di dissenso: correnti più oscure e molto più cruente, che gli sarebbe stato difficile domare e incanalare.

Le sue indagini erano giunte a un punto morto. Ignorava in che modo fossero venuti a sapere delle sue abitudini domestiche. Siang? Possibilissimo, ma Siang era morto e non poteva più parlare. E se non Siang, allora chi?

Si sentiva irrequieto. Un'irrequietezza che aveva trasmesso a Li Shai Tung quando si erano visti a tu per tu. «Dovete proteggere voi stesso, Chieh Hsia» gli aveva detto. «E proteggere chi vi sta più vicino. C'è una nuova minaccia. Quale esattamente, non lo so. Non ancora. Ma esiste. Ed è reale.»

Bombe e pistole. Stava mietendo il raccolto che aveva seminato. Come tutti del resto. Ma quale altra scelta avevano avuto?

"Sdraiarsi e morire. L'unica altra alternativa."

Tolonen guardò la figlia che dormiva e sentì di nuovo l'impetuoso calore dell'amore che provava per lei. Una marea emotiva. E con essa venne un orgoglio altrettanto impetuoso. Era stata magnifica! Il maresciallo aveva visto personalmente le riprese delle telecamere della Sicurezza e aveva assistito alla sua implacabile e mortale velocità.

Lasciò la mano della figlia e si alzò, avvertendo una grande stanchezza.

Sarebbero tornati. Ne era assolutamente certo. Non avrebbero avuto pace finché lui avesse avuto vita. Glielo diceva l'istinto. E, sebbene non fosse il suo metodo quello di attendere passivamente gli eventi futuri, ora si ritrovava impotente, incapace di agire.



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